Nei miei percorsi di vita mi accompagna spesso uno scritto di Italo Calvino che in sostanza dice che l’inferno per noi viventi è già qui sulla terra, ogni giorno, e l’unico modo per non diventarne parte è dare spazio alle cose e alle persone che per noi non sono inferno e farle crescere nella nostra vita (Le città invisibili- Italo Calvino); io fin dall’età adulta ne ho fatto un po’ la mia guida.
Ed è con questo spirito ad esempio che ho scelto la casa dove vivere; ho cercato una soluzione diversa dal solito affitto, dal solito mutuo talora angosciante. Mi sono iscritta all’età di vent’anni circa alla lista alloggi della nostra Cooperativa; ho aspettato alcuni anni e nel 2003 ho finalmente raggiunto il posto utile in graduatoria; era il momento giusto perché avevo necessità di tornare in zona Niguarda dopo aver abitato tra Città Studi e Navigli.
Ho scelto una casa speciale, con una bellissima corte e questo mi ha aiutato a superare i primi anni in cui son rimasta sola con un bambino; la corte mi ha fatto sentire un po’ protetta e un po’ meno sola; ho coinvolto e contagiato di entusiasmo anche una mia amica e così anche lei ha fatto la mia stessa scelta e ora viviamo vicine; poi ho avuto dei problemi nella corte a causa di quel bambino che, crescendo, era diventato un adolescente che aveva scambiato la corte per un centro sociale occupato.
Come in tutti i contesti abitativi, a volte ho avuto malintesi o incomprensioni e anche scontri con alcuni vicini ma alla fine, per fortuna, fino ad ora, ha vinto il tentativo di dialogo e comprensione; alcuni tra i miei vicini di corte mi hanno aiutato e sostenuto; la Cooperativa, mi ha aiutato a capire, a mediare, a trovare soluzioni; con alcuni soci ho potuto condividere per alcuni anni le attività socializzanti del Quartiere; ho cambiato appartamento per poter avere una stanza in più pur rimanendo nella stessa corte, una fortuna!
Nei vari percorsi, quando è stato necessario, ho sempre potuto incontrare il Presidente in carica senza problemi ed è stata sempre un bella opportunità di confronto.
Nella mia casa non mi sono mai sentita un’affittuaria, nemmeno una proprietaria con problemi di mutuo o comunque sola con la mia proprietà; io mi sono sentita parte di un gruppo e questo mi ha dato sostegno materiale con la casa, morale con la partecipazione e ho provato a trasmettere tutto questo anche ai miei colleghi e amici, a chi spesso vedeva solo inferno intorno a se’.
Calvino diceva anche che è difficile distinguere l’inferno da ciò che non lo è, ma io ci ho provato e in questo ho trovato la Cooperativa in cui vivo e ho dato spazio a persone e a cose che mi hanno insegnato a non diventare parte di ciò che ci affligge e che non funziona. Provate con Calvino (al quale, magari non proprio per caso, era intitolato un vicino Circolo Culturale), provate nel modo più giusto per voi, ma provate a cercare realtà che funzionano e che meritano di avere spazio e riscontri positivi. Proviamo ad andare oltre alle lamentele per tutto quello che non va, cerchiamo anche quello che va bene e raccontiamocelo.
Una socia.